Chi era Cascherino

Dal Cascherino di una volta ai corrieri in cargo bike di oggi

A Roma, il Cascherino era una figura iconica: il giovane garzone del fornaio che, in bicicletta e con una cesta piena di pane fresco, attraversava le strade della città per consegnarlo direttamente nelle case e nei negozi. Ogni mattina, il profumo del pane caldo accompagnava il suo viaggio, mentre la sua puntualità e affidabilità lo rendevano un punto di riferimento per le famiglie romane. Il Cascherino non era solo un semplice corriere, ma un simbolo di fiducia, dedizione e servizio alla comunità.

Oggi, quello spirito rivive nei moderni corrieri in cargo bike, che percorrono le stesse strade con una missione simile: consegnare in modo rapido, efficiente ed ecologico. Se un tempo il Cascherino portava il pane, oggi le nostre biciclette trasportano ogni tipo di merce, dalle spedizioni urgenti agli acquisti quotidiani, offrendo un’alternativa sostenibile alla logistica tradizionale.

L’evoluzione tecnologica e la crescente attenzione per l’ambiente hanno trasformato la mobilità urbana, ma il valore rimane lo stesso: affidabilità, prossimità e un servizio attento alle esigenze della città. Proprio come il Cascherino di una volta, anche oggi chi pedala per le strade di Roma con una cargo bike non è solo un corriere, ma un punto di connessione tra persone, aziende e comunità.

Il passato incontra il presente in un nuovo modo di fare consegne, dove tradizione e innovazione viaggiano su due ruote.

Ninetto Davoli, cascherino nel carosello di Saiwa (1970 circa)

“con i maritozzi in testa te ne vai o’ cascherino che non caschi mai, ti fa fretta alle spalle e ti scampanella il tram che viene dalla Garbatella e ti sgrida con stridere di freni ma tu hai da fare con la sella, ché troppo alta è per te e sui suoi pedali a tempo ti dimeni ciclista ballerino e giocoliere e si arrende e sorride a te il tranviere quando uno svolto in salvo te ne vai o cascherino che non caschi mai”

Gianni Rodari “Filastrocche per tutto l’anno”